Sculture di Bronzo

“Fra tutte le arti, non ne conosco…di più nobili delle arti che richiedono il fuoco…esse ripropongono la lotta serrata tra uomo e forma. Il loro elemento essenziale, il fuoco è anche il loro maggior nemico. E’ un elemento di temibile precisione”.
Paul Valery

L’arte del fonditore è la potenzialità di ritrasformare, con la fusione, un oggetto artistico in materia bruta, mediante un processo ripetibile all’infinito; ciò gli attribuisce doti vicine a quelle della natura che crea e dissolve per ricreare nuove forme. Il che ha un fascino incommensurabile.

Fin dall’antichità fu apprezzato quale materiale che più si prestava all’arte della statuaria grazie a definite peculiarità: facile fusibilità, colabilità, maggior resistenza alle intemperie e urti (la conservazione nel tempo si ottiene con una periodica manutenzione), leggerezza e facile trasportabilità, bellezza della patina, oltreché una tonalità calda in grado di apportare una luminosità difficilmente imitabile.

Il bronzo definisce anche un’intera età preistorica, compresa tra quella della Pietra e quella del Ferro; presente nella civiltà egizia Accadica (III millennio a.C.) e in quelle cretese-micenea, cinese e indiana.

Tra i più antichi bronzi orientali troviamo i vasi rituali della Cina arcaica (II millennio a.C.), con forme diverse a seconda della funzione a cui erano adibiti. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce vasi sepolti e ricoperti interamente da una patina, molto stimata dagli antiquari cinesi dei primi secoli dell’Era Volgare.

Dall’Estremo Oriente, in cui trovò ampia applicazione nelle suppellettili domestiche, nella forgiatura delle armi, mobili, accessori d’abbigliamento (fibbie, ornamenti) si diffuse nella Grecia arcaica (viii-vi secolo a.C.) dove si realizzarono statue in lamine battute.

In seguito si diffuse nel mondo latino, di cui i numerosissimi manufatti testimoniano il forte utilizzo. I ritrovamenti settecenteschi dei reperti di Ercolano e Pompei documentano, nel loro eccezionale stato di conservazione, l’altissimo livello formale raggiunto dagli artisti dell’epoca antica.

Non solo, le suppellettili delle case di Ercolano e Pompei costituirono una fonte d’ispirazione e un modello per arredi, mobili e oggetti decorativi, decretando nuove tendenze del gusto, sviluppatosi negli anni ‘70 del xviii secolo.

L’antico fu mutuato nelle forme e nei materiali: sedie, sgabelli, candelabri, tripodi.

Emblemi dell’arte greca del v secolo a.C. e di straordinaria fattura sono i noti Bronzi di Riace, immersi nelle acque marine per millenni, riemersi nell’agosto 1972 e divenuti i simboli della città di Reggio Calabria.

Al mondo classico-romano risalgono anche le prime testimonianze scritte inerenti al bronzo: Plinio il Vecchio, nella Naturalis Historia riferisce a lungo dei vari tipi di leghe metalliche

Ad oggi la scultura in bronzo è un pezzo di grande valore, un elemento d’arredo importante, in particolar modo se marchiato da noti artisti.